Piazzetta Betlemme
Chiamato a recuperare un’area degradata di San Giovanni in Persiceto, Gino Pellegrini trasforma Piazzetta Betlemme in un esperimento straordinario. Pennellata dopo pennellata, sulle pareti delle povere case prendono forma le idee dell’artista e i racconti dei residenti. In quattro interventi successivi (1982, 1990, 1998 e 2004) Gino dipinge paesaggi e personaggi, veri o immaginati, dando vita a un luogo magico, onirico, senza tempo, per “i bambini di tutte le età”. Utilizzando con grande maestria la tecnica del trompe-l’oeil, l’artista reinventa uno spazio urbano come illusione della realtà. In una perfetta azione scenografica, verità e finzione giocano fra loro e ci consegnano un paesaggio surreale di grande fascino. Ora rimane sui muri l’ultimo vestito, quello del 2004, quando Gino aggiunge e modifica e i sogni si materializzano facendo apparire animali e vegetali surreali in uno scenario di campagna assai realistico, dove la presenza dell’uomo s’indovina solo da piccole tracce. Negli interni emergono ancora alcuni segni delle versioni precedenti, dedicate al mondo del cinema, come le figure di Silvana Mangano e di Cesare Zavattini, grande maestro anch’egli sempre in equilibrio tra realtà e fantasia.